Cavezzano
(Treviso), 11 ottobre 1918
Carissima e amata Egle,
nemmeno potete immaginare i mesi tanto
infernali che o passato. Devo ringraziare profondamente Iddio se sono vivo e
ancora mi resta un po’ di salute. Mi scuso con voi se per un così lungo tempo
non o scritto nemmeno una lettera, ma la guerra toglie ogni forza. Spero che questa
vi arrivi al più presto chè il nostro reggimento potrà godere di circa due mesi
di riposo, salvo improvise mobilitazioni, poi, nei primi giorni di febraio, ci
daranno la licenza per tornare qualche tempo a casa. Mi dovete anche scusare se
troverete degli errori di scrittura, sapete che sono un po ignorante e o solo
la quinta elementare...